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Introduzione

C’è chi esagera e lo compra mostruosamente sovradimensionato, c’è chi invece pensa ne basti uno qualunque e allora lo compra il più economico possibile. Di cosa sto parlando? Ma dell’alimentatore, è ovvio ! =) Un componente che troppo spesso viene scelto con leggerezza da ambedue le scuole di pensiero. Così facendo c’è chi non solo butta via inutilmente soldi, ma acquista un alimentatore grosso, pesante, pieno di cavi che non verranno mai usati, e chi invece si ritrova a piedi, con un computer spento sul più bello perché ha speso 500€ per la scheda video e 30 per l’alimentatore.

Con questa guida voglio spiegare come scegliere un alimentatore, le caratteristiche tecniche di cui dovresti tenere conto in fase progettuale e anche come assemblarlo al meglio.

A cosa serve l’alimentatore del tuo computer

Può sembrare banale, ma a cosa serve realmente l’alimentatore del tuo computer? Dalla nostra presa di corrente, viene fornita un corrente così detta “alternata” che non può essere direttamente utilizzata dai vari componenti elettrici, occorre trasformarla in corrente continua, compito assolto appunto dal nostro alimentatore.

Parametri Tecnici dell’alimentatore

Prima di poter scegliere l’alimentatore è importante analizzare tutte le sue caratteristiche per imparare a valutare quale tipo di alimentatore ci serve a seconda del PC che progetteremo.

Il primo parametro, ed il più facile da confrontare è il valore della potenza, espresso in Watt (W). Indica la potenza massima erogabile dall’alimentatore oggetto di analisi, è tuttavia un errore pensare che un alimentatore sia più o meno valido solo sulla base della sua potenza massima, in quanto come vedremo poi ci sono molte altre cose che incidono in realtà sulla qualità di questo componente. E’ però importante dire subito che molti produttori, spesso di bassa qualità, tendono a sfoggiare valori di potenza altisonanti proprio per attirare gli acquirenti meno attenti. Per capire di quanta potenza ha bisogno il tuo PC, il metodo è quello di analizzare nella scheda tecnica dei componenti che hai selezionato, il loro assorbimento energetico. Sommando i vari consumi otterrai il valore minimo di Watt che dovrebbe fornire il tuo alimentatore, basterà a quel punto sceglierne uno di potenza leggermente superiore per tranquillità. Se sei pigro e non hai voglia di calcolare manualmente la potenza necessaria dell’alimentatore del tuo sistema, potresti affidarti a uno dei tanti Power Calculator che i vari produttori di alimentatori mettono a disposizione. Io te ne segnalo due, quello Coolermaster ( http://www.coolermaster.com/power-supply-calculator/ ) sempre aggiornato con i componenti più recenti, facile da usare e chiaro nel risultato, e quello di Outervision (https://outervision.com/power-supply-calculator) molto simile, con grafica leggermente più gradevole forse.

Il secondo parametro che vado ad analizzare è strettamente legato al valore della potenza, ed è il valore di efficienza 80 Plus. 80 Plus è un programma di certificazione volontaria nato nel 2004 al quale i produttori possono aderire facendo verificare appunto l’efficienza dei propri prodotti. I produttori non sono tenuti a presentarla, ma è chiaro che nella maggior parte dei casi quando un alimentatore non viene passato al vaglio della 80 Plus è perché è un prodotto scadente. L’80 Plus sostanzialmente ci indica, a seconda del carico di lavoro dell’alimentatore, che percentuale della potenza assorbita dalla rete elettrica viene poi realmente passata al nostro sistema. Più questa percentuale è alta, migliore è l’alimentatore.

Alla luce di queste considerazioni, è più facile capire che un alimentatore da 500 Watt scadente, economico, può assorbire effettivamente 500 watt ma in realtà passarne molto meno al computer rischiando così che non sia adeguatamente alimentato.

Per i prossimi parametri, ci addentreremo un po’ più nel tecnico e nello specifico, prima di iniziare penso sia più chiaro e facile aiutarci con questa foto:

AC input indica il valore della corrente alternata in ingresso con cui è compatibile l’alimentatore. In questo caso ad esempio l’alimentatore può operare in un range di tensione compreso tra 100 e i 240 volt (V) e con una intensità di corrente compresa tra i 10 e i 5 ampere (A). In Italia ricordo operiamo con una tensione alternata di 220V.

DC output come avevamo detto in apertura, l’alimentatore trasforma la corrente alternata (AC) in corrente continua, indicata con CC o DC, dall’inglese Direct Current. Siccome all’interno del PC abbiamo vari tipi di componenti, che necessitano di tipi tensioni di alimentazione diverse, in questa sezione ci viene detto appunto quali tensioni l’alimentatore metterà a nostra disposizione. I 3,3 Volt servono ad esempio ad alimentare le memorie, i 5 Volt per gli HDD ed SSD mentre i 12 Volt per alimentare il processore, le schede video ed i lettori ottici.

Max Load , ovvero la massima intensità di corrente, espressa in ampere, che ogni linea di alimentazione può erogare.  Vengono indicati anche i watt che ogni linea mette a disposizione dell’utilizzatore. Ad esempio in un computer da gioco, con processore potente e scheda video di livello, è importante verificare che la linea dei 12V abbia una potenza massima elevata, così come in un computer dove andremo ad installare molti hard disk, sarà  importante verificare la potenza della linea a 5V.

Ma i parametri non finiscono qui. Abbiamo ancora il PFC attivo, non sempre presente negli alimentatori, che indica il fattore di correzione della potenza in inglese Power Factor Correction. E’  una tecnologia che consente di ridurre il consumo di potenza e le dissipazioni superflue. Quando l’alimentatore ha il PFC attivo vuol dire che controlla in tempo reale lo sfasamento tra la tensione e la corrente, per ridurre al minimo la potenza reattiva, ovvero la potenza che viene assorbita senza però essere in realtà utilizzata.

Ci sono poi alcune sigle che indicano vari sistemi di protezione che l’alimentatore può avere o meno:

OVP: protezione contro la sovra tensione, ovvero blocca la tensione quando i valori sono al di sopra di un certo limite, per non causare danni all’hardware.

UVP: protezione da bassa tensione, necessaria quando i voltaggi sono al di sotto di una certa soglia.

NLO: operazione in assenza di carico, permette di accendere l’alimentatore anche se non c’è collegata alcuna periferica.

OTP: protezione contro un eventuale surriscaldamento del dispositivo.

OCP: protegge il computer dai picchi di corrente.

OLP detta anche OPP: protezione da sovraccarico, per evitare di caricare in modo irregolare l’alimentatore.

SCP: protezione dal corto circuito.

Lo dico ora che ti sarà più chiaro, un buon alimentatore può anche prevenire in parte danni al sistema. Seppure è sempre buona norma utilizzare un gruppo di continuità che possa prevenire mancanze di corrente e sbalzi, avere un buon alimentatore con determinati criteri di sicurezza può sicuramente aiutare a salvaguardare i nostri componenti in caso di guai elettrici.

Caratteristiche pratiche dell’alimentatore

Finiti i parametri tecnici del nostro alimentatore dobbiamo andare a vedere invece alcune caratteristiche pratiche che ci saranno utili in fase di assemblaggio e potranno rendere più confortevole l’uso del nostro computer.

In primo, la dimensione della ventola. Mediamente, più una ventola è grossa e meno giri le serviranno per spostare il quantitativo d’aria necessario a dissipare correttamente le componenti, come in questo caso l’alimentatore. Se scegli un alimentatore con una buona certificazione energetica avrai già di base un alimentatore più fresco, scegliendolo con una ventola di dimensioni di 12cm o 14cm sarai sicuro di avere un alimentatore davvero molto silenzioso e ben dissipato che renderà molto più piacevole l’uso del tuo pc.
                               

L’alimentatore a sinistra è un vecchio modello. Nota la ventola è molto pù piccola rispetto a quella dell’alimentatore a destra che è un modello molto più nuovo. Sicuramente l’alimentatore più vecchio sarà più rumoroso, la ventola tenderà a rovinarsi molto prima rispetto all’altra.

Considerato la ventola, è importante badare ai cavi del tuo nuovo alimentatore.
Per prima cosa, possiamo scegliere un alimentatore modulare oppure no. Con alimentatore modulare, intendiamo un alimentatore i cui cavi possono essere collegati o meno a seconda delle tue necessità. Se hai poche componenti al tuo interno, andrai a montare pochi cavi lasciando così più libero l’interno del tuo pc agevolandoti l’assemblaggio e migliorando i flussi d’aria interni. Se invece scegli un alimentatore non modulare avrai già tutti i cavi che fuoriescono dall’alimentatore, in questo caso dovrai preoccuparti di curare al meglio il cablaggio, in modo che sia ordinato e che consenta una buona circolazione d’aria per il raffreddamento.

Dalle immagini è facile capire perché un modulare è migliore: nel primo caso dovrai per forza accomodare tutti i cavi all’interno del case, e se questo sarà un case piccolo e compatto non sarà affatto facile e lascerà poco posto all’aria. L’alimentatore modulare invece ti consentirà di montare e cavi via via che ne avrai necessità e ti consentirà un assemblaggio più semplice e pulito.

Modulare o meno, i produttori ti indicano nelle loro schede tecniche tutti i connettori che il loro prodotto ti metterà a disposizione. Siccome è buona norma non andare ad utilizzare adattatori, valuta attentamente di quali connettori avrai bisogno, possibilmente avendone anche in più per aggiunte future.

Quando scegliere l’alimentatore

E veniamo ad una cosa che forse per te può essere ovvia, ma preferisco metterla, per così dire nero su bianco =). L’alimentatore è uno di quei componenti che non possono essere scelti nell’apertura della fase progettuale, te ne sarai già reso conto durante la guida. Per scegliere un alimentatore davvero adatto per il tuo PC devi infatti conoscere tutte le componenti che intendi montare, fino a quel momento, finché non stabilito ad esempio quali CPU e quale scheda video  utilizzare non potrai sapere realmente di che alimentatore avrai bisogno. Non commettere l’errore che in molti fanno, di prendere un alimentatore di una potenza alta, con il concetto che se va bene per il tanto va bene anche per il poco, spenderai molto di più e quella cifra potresti invece rivolgerla ad altri componenti. Alimentatori più potenti hanno inoltre generalmente più cavi da accomodare in fase di assemblaggio, sono più grossi e anche più pensanti come già ti dicevo in introduzione, quindi oltre a non darti nulla di più ti daranno anche degli effetti collaterali spiacevoli.

Montare l’alimentatore

Dopo aver accomodato l’alimentatore all’interno del tuo case, è importante eseguire un’opera che in gergo si dice di cables management, ovvero di razionalizzazione dei cavi interni.
Questa operazione che molti sottovalutano è invece molto importante: previene che cavi lasciati liberi all’interno del computer possano andare ad incastrarsi all’interno di qualche ventola, rompendola o bloccandola, migliora i flussi d’aria interni, rende più facili operazioni di manutenzione interna al tuo computer.

Ti propongo 2 assemblaggio che abbiamo fatto recentemente per farti capire un po’ come dovrebbero essere messi i cavi dell’alimentatore. Per aiutarti devi avere sempre a portata di mano fascette di plastica con le quali raggruppare e bloccare i cavi, e un po’ di pazienza, con la quale studiare come potrebbe risultare l’assemblaggio accomodando i cavi in modo anziché in un altro. Come vedi internamente alla macchina l’ordine dovrebbe regnare sovrano, non deve assolutamente assomigliare a questo:

Ecco come non deve essere invece internamente un PC. Disordinato, con cavi da tutte le parti, con cavi che rischiano di finire dentro alle ventole….un pasticcio che non voglio venga fatto da nessuno dei nostri lettori….mi raccomando =)

Conclusioni

Abbiamo visto tutte le principali caratteristiche degli alimentatori per PC, sia tecniche che pratiche. Abbiamo visto come sceglierlo, come montarlo e fare un buon lavoro di ottimizzazione interna dei cavi. Come sempre ti ricordo che siamo a tua disposizione sia per scegliere il tuo alimentatore che per aiutarti nell’assemblaggio qual’ora tu ne abbia bisogno !